giovedì 28 settembre 2017

Artisti cinesi in mostra a Cuneo


NELL'IO

Hu Yu - Liang Jiazheng - Yao Pengyu



29 settembre - 28 ottobre 2017
inaugurazione venerdì 29 settembre ore 18:00


Officina delle arti

C.so Giovanni XXIII n.24 - 12100 Cuneo

officinadellearticuneo@gmail.com




[dal comunicato stampa]
L’Officina delle Arti Cuneo apre la nuova stagione espositiva presentando una mostra collettiva di pittura di HU YU, LIANG JIAZHENG e YAO PENGYU. I tre giovani artisti provenienti dalla Cina, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Cuneo, cercano nella pittura un mezzo di comunicazione per esporre le loro riflessioni, le loro insicurezze, i loro esami di coscienza.
“I tre giovani artisti indagano su quale possa essere il loro ruolo all’interno di una società che non rispecchia le loro tradizioni e le loro abitudini, ma stimola in loro una necessità di immergersi nell’IO più intimo ed introspettivo alla ricerca di risposte e conferme.
HU YU si raffigura privo di indumenti immerso in uno sfondo piatto che rappresenta il vuoto più assoluto ma dalle calde tonalità di colore, come fosse alla ricerca di una comodità in un luogo non confortevole. LIANG JIAZHENG si avvolge nel fumo nebbioso che ricorda lontanamente il mantello che dona la capacità di essere invisibile nella fantasia dei bambini, come a proteggersi dalle paure dell’ignoto futuro. YAO PENGYU si ritrae come in una continua ricerca di una posizione agiata, il suo corpo diventa studio sulla propria emotività, un’immersione nella sua figura femminile in un susseguirsi di movenze e posizioni raccolte.
Inaugurazione Venerdì 29 Settembre alle ore 18:00, in tale occasione saranno presenti anche gli artisti espositori.

La mostra sarà visitabile da Venerdì 29 Settembre a Sabato 28 Ottobre, orario negozio, chiuso il Mercoledì mattina e Sabato pomeriggio. Per informazioni tel. 0171988127 – officinadellearticuneo@gmail.com



Comprensioni - Incomprensioni


Comprensioni - Incomprensioni

Walter Accigliaro, Daniele Aletti, Rodolfo Allasia, Enzo Bersezio, Alessia Clema, Claudio Diatto, Guido Giordano, Daniela M. Guggisberg, Pier Giuseppe Imberti, Mario Mondino, Claudio Salvagno, Fiorenzo Sasia, Michelangelo Tallone, Gaetano Usciatta

6 - 29 ottobre 2017
inaugurazione venerdì 6 ottobre - ore 18

Palazzo Samone

via Amedeo Rossi 4 - Cuneo



[dal comunicato stampa]
La mostra, curata da Roberto Baravalle con Massimiliano Cavallo e Giacomo Doglio, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Cuneo e resterà aperta dal 6 al 29 ottobre 2017 con il seguente orario: giovedì e venerdì dalle 17,00 alle 19,30, sabato e domenica dalle 15,30 alle 19,30.

La rassegna grandArte 2016/2107 prevede la vendita delle opere in mostra per contribuire al progetto sociale delle Case del Cuore sostenuto dalla associazione Amici delle Case del Cuore.



Dal testo critico di presentazione della mostra di Roberto Baravalle

Le migrazioni attualmente in corso attraverso il mondo sollecitano anche individualmente le persone a prendere posizione, a riflettere, ad accettare o a respingere. Sovente, anche solo il tentativo di capire, di comprendere costituisce uno sforzo e un impegno. La complessità e la contraddittorietà dei fatti e degli eventi dei quali siamo diretti testimoni influiscono sulle persone in termini di incremento dell'ansia, dell'incertezza sul proprio ruolo e sulla propria personalità. E' un sociale che si fa individuale, personale.

Comprendere significa accogliere? Comprendere significa includere?
Sul versante opposto, non comprendere genera incertezza sul nostro stesso ruolo? Su chi siamo e dove stiamo andando? Potremmo dire che sugli eterni interrogativi dell'esistenza gravano, oggi, incertezze maggiori. Anche nuove paure e inquietudini, forse.
Gli artisti sono persone normalmente dotate di “antenne” assai sensibili. Del resto, sovente, la loro stessa arte viene definita “difficile da comprendere”. Quindi, per loro dovrebbe essere più agevole muoversi all'interno dei moderni labirinti, accettando e fronteggiando le nuove sfide.
L'artista, però, dispone spesso di un suo mondo, fatto di costruzioni linguistiche, che talvolta guarda al passato, talvolta anticipa il futuro. L'artista può accettare ma anche sfuggire il confronto perché si sente e, in un certo senso, è entità autonoma e auto-referenziale.

Nel merito di questa rassegna, direi che è lungo tempo che Walter Accigliaro ha scelto di raffreddare gli impulsi esterni, pittoricamente espressionisti, il colorismo, lo scontro, per approdare a una sorta di serenità algida, quasi distaccata: una pittura mentale, filosofica, con il conflitto che si sviluppa interamente all'interno dell'opera.

Ho già scritto in passato qualche pagina forse non banale sullo stato di tensione che è alla base delle opere di Pier Giuseppe Imberti, artista che da sempre accetta la lotta, vivendo quasi di conflitto. Tentativi di sistemazione formale più composta mi sembrano transitori perché sempre allo stato di tensione, il Nostro ritorna.

Sul versante opposto, Rodolfo Allasia ripropone una modalità figurativa, secondo lui imprescindibile, che ancora sembra fornirgli gli strumenti e gli utensili per confrontarsi con la realtà contemporanea.

Guido Giordano è un alchimista la cui pietra filosofale, cercata e ogni volta ritrovata nell'opera, è lo stupore di fronte alla scrittura ignota, addirittura inventata e inesistente, quasi che nella babele dei linguaggi attuali tutto sia legittimo, compreso un meccanismo “tu non mi capisci perché tu ed io non vogliamo farci capire”, e l'unica luce che si intravvede nella moderna caverna di Platone sia una sorta di bellezza formale, di arzigogolo conquistato quotidianamente a dura pena.

La sensibilità femminile di Alessia Clema ci ha a lungo ricordato che l'immagine di ognuno è superficie, specchio illusorio se non è corredata dei portati e degli arredi che ci accompagnano. Il senso della sua moderna forma di ritratto sembra stare oltre l'evidenza, ridotta a persona, strumento per la voce, amplificazione che ci permette di cogliere l'essenza di ognuno. In questa mostra propone una forma diafana di paesaggio, una nebulosa, all’interno della quale è arduo trovare un percorso.
Più cerebrale e neo-avanguardista l'approccio di Claudio Diatto, attestato sul versante di una neo – avanguardia (quella del Novecento secondo futurista) che nei suoi lavori trova il risultato dell'eleganza formale e le ragioni stesse della sua sussistenza.

Totale e apocalittico è l'approccio di quel grande poeta di lingua occitana che è Claudio Salvagno: passione per il manufatto barbaro, rivisitazione di un'antichità universale, fiducia nella valenza simbolica, fede in una tradizione che non è mai riuscita a diventare accademia, perché minoritaria e non di rado perseguitata.

La grande tradizione della pittura ottocentesca di sapore orientalista sembra rivivere nel virtuosismo di Fiorenzo Sasia: la realtà esterna (estera si potrebbe anche dire) va conosciuta e amata in loco e deve essere presentata in forma oggettiva ma è essenziale che essa sia oggetto di amore, di culto: condivisione adorata di quelle giungle, di quei volti, di quei soli e di quelle pietre.
Discorso a parte meriterebbero gli scultori.

La scultura, oggi, e anche le opere qui in mostra lo testimoniano, appare tutt'altro che una lingua morta come ebbe a definirla il grande Arturo Martini, ai margini di un'Italia distrutta dalla guerra e sfinita dal compromesso, per non dire dalla complicità, di tanta intellettualità italiana con il Regime morente. Nei decenni del dopoguerra, anzi, a testimonianza che la Storia, come la vita, non ha mai fine, la scultura ha ripreso vigore e senso dell'essere. Qui si presenta un bel campionario: dall'ironia e dalla passione artigiana di Enzo Bersezio, alla scabra monumentalità di Gaetano Usciatta, passando attraverso la raffinata politezza dei marmi e delle pietre della coppia Guggisberg-Aletti, fino alla salda presenza di Mario Mondino che affronta i marosi contemporanei con una pluralità di opzioni e di soluzioni formali che vogliono anche includere, oggi, uno sconfinamento nella pittura. L'universo acuminato di Michelangelo Tallone sembra fare intuire l'asperità di un cammino, le difficoltà di salita e di risalita verso un universo accettabile. Tutto questo mentre la dicotomia comprensione-incomprensione sembra dover restare a lungo una cifra non episodica del nostro esistere.


Reportage fotografico di Domenico Olivero
















martedì 26 settembre 2017

sabato 23 settembre 2017

Atli lo spadete



L'artista cuneese Domenico Olivero inaugura la rassegna GPL - Grandi Progetti Leggeri con un suo intervento installativo fra arte e architettura “Atli lo spadete” a Torino.


Inaugurazione: venerdì 29 Settembre ore 18,00
Orario di apertura: Sabato e Domenica 15,30 – 18,30 o su prenotazione telefonica - Ingresso libero


Da alcuni giorni, un misterioso fascio di luce attraversa gli oscuri antri della Cavallerizza Reale di Torino, percepisce gli spazi, li assorbe, cosa sarà mai?


E’ una nuova originale proposta artistica per la rassegna “GPL - Grandi Progetti Leggeri” che nei prossimi mesi darà corso ad affascinanti interventi fra architettura e arte nei maestosi spazi della Cavallerizza di Torino.


Questo primo progetto, opera dell’artista Domenico Olivero, dal titolo “Atli lo spadete”, con la curatela di Alessio Moitre, si sviluppa nei tre piani dell’edificio, attraversandoli in modo seducente, rielaborando la percezione e le suggestioni del luogo. Un ambiente sonoro ideato da Elettrogenica, accompagna il progetto espositivo.


Un evento eccezionale che rilegge la recente vita di questo nobile edificio, storica sede della cavalleria reale del Regno Sabaudo, ora incredibile spazio di ricerca artistica ma non solo.


Il progetto GPL inizierà alla fine di Settembre 2017; il primo intervento sarà dal 29 Settembre al 15 Ottobre, seguiranno nei prossimi mesi progetti unici e irripetibili che guardano allo spazio abitativo e alle forme speciali del palazzo.


Per la Giornata del Contemporaneo – organizzata dall’AMACI, l’evento sarà fruibile gratuitamente con incontro l’artista dalle ore 15,30 alle 18,00.




Testo di Alessio Moitre curatore del progetto: Atli lo spadete (Attraverso lieve lo spazio del tempo)


La lettura delle tracce passate è una forma raffinata e particolare di chiaroveggenza, alla luce della presenza di elementi di cui non si conosce la storia.

Con il progetto “PA – RE –TE”, l’artista Domenico Olivero (1964, Cuneo), si era già trovato l’anno passato al cospetto della struttura della Cavallerizza, riportando tramite fotografie i muri e le conseguenti suggestioni sfociate nella creazione di personaggi nati nel contesto e, si potrebbe dire, per il luogo stesso. L’artista dunque come scopritore della forma originaria di un contesto.

Vi è dell’archeologico, come nella volontà dello studioso di frequentare nuovamente i siti del rinvenimento. Nulla di strano se si sente il desiderio di proseguire andando oltre, ricalcando piccole zone, creando un tracciato che colleghi i vari ambienti, con una consecuzionalità che appare come un riportare gli eventi nella modalità di un novello Arazzo di Bayeux. Da ciò prende forma non solo una sottile presa di coscienza che attraversa le varie epoche, ma mostra anche la difficile presenza della traccia e del riferimento artistico, all’interno di un unico ambiente così fortemente connotato. Riprendendo suggestioni dirette con la performance degli anni settanta, Olivero sa dare corpo a ciò che investe il raffinato pensiero di un viaggiatore curioso tra stanze, piani, dettagli appena accennati, ma così gustosi da notare, che è un vero peccato farli cadere nella più desolata indifferenza. Domenico ricostruisce presenze e gli dona un corpo tangibile nella creazione di un opera di spiccata leggerezza, fragile se abusata dal tocco di mani inconsapevoli sul lavoro appena svolto. È il rischio dello scopritore, viaggiare tra i vari stadi della comprensione, come è strano constatare come l’opera “ATLI”, apra una terza via, quella del narratore, che osserva e riporta forse peccando d’infedeltà ma continuando a descrivere ciò che l’origine del luogo e lo scopritore, gli hanno affidato.




- GPL - Grandi Progetti Leggeri E’ un progetto ideato dagli artisti Anna Ippolito e Marzio Zorio, sviluppato all‘interno del gruppo Arti Visive di Cavallerizza in collaborazione con Valentina Addabbo, Viola Gesmundo, Jacopo Mandich, Tonichina, Primavera e Michele Di Erre, rivolto ad artisti e curatori nazionali ed internazionali, per dare l’opportunità di creare opere site specific, di carattere monumentale, all’interno degli spazi di Cavallerizza Reale di Torino.


- Cavallerizza Reale è un’opera architettonica di 22.000 mq iscritta dal 1997 tra i beni patrimonio UNESCO nel centro storico di Torino. Del maggio 2014 parte della struttura è stata occupata per salvaguardare il patrimonio architettonico dalla vendita a privati da parte del comune di Torino ed è cominciata un autogestione di artisti e cittadini impegnati in diverse attività. In tale contesto è venuto a crearsi il gruppo Arti Visive.


- Domenico Olivero (Cuneo, 1964) riflette sulla contemporaneità con spirito umanista. L'orizzonte operativo dell'artista è fortemente concettuale, approcciato al mondo fisico nel suo potenziale culturale. Attraverso diversi canali espressivi condivide le sue visioni, attivando processi, incontri, comunità. Le sue recenti attività artistiche stanno indagando la collettività urbana, la labilità della memoria e le nuove tecnologie informatiche.
 

Titolo rassegna:  GPL - Grandi Progetti Leggeri
Titolo mostra:  Atli lo spadete
Artista:  Domenico Olivero
Curatore:  Alessio Moitre
Ambientazione sonora a cura di  Elettrogenica
Data evento:  30 Settembre – 15 Ottobre 2017
Inaugurazione:  venerdì 29 Settembre ore 18,00
Orario di apertura:  Sabato e Domenica 15,30 – 18,30 o su prenotazione telefonica 338 142 6301  -  Ingresso libero
Indirizzo:  Cavallerizza Reale Via Giuseppe Verdi, 9, 10124 Torino TO
Domenico Olivero :https://domenicooliverocv.blogspot.it/


Reportage fotografico 


























mercoledì 20 settembre 2017

Arte e musica al castello di Racconigi


ARTE E MUSICA AL CASTELLO DI RACCONIGI 



30 settembre e 1° ottobre 2017



Castello di Racconigi 

Piazza Carlo Alberto – via Morosini 1 
Racconigi (Cuneo) 

pm-pie.racconigi@beniculturali.it 


Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 




[dal comunicato stampa]

Sabato  30  settembre  il  castello  di  Racconigi,  nel  cui  parco  nidificano  cicogne  e  numerosi anatidi,  apre  al pubblico  la  mostra  GOCCE  DI  COLORE  E  NATURA  dedicata  agli  acquerelli  naturalistici  dell’artista  Dario Cornero, visitabile fino a domenica 22 ottobre. Questa mostra vuole essere una passeggiata nella natura che va a cercare ed osservare delle forme di vita che non sono così evidenti. Rappresentarle avvalendosi di una tecnica   pittorica,  l’acquarello,  che  usa  velature  di   colore   sovrapposte   arricchisce  ogni  immagine  di personalità ed interpretazione che soltanto questa forma d’arte è in grado di infondere in ogni quadro.  L’esposizione sarà visitabile dal 30 settembre al 22 ottobre, dal martedì alla domenica dalle  10.00 alle 18,30. Accesso gratuito previo pagamento del biglietto parco o castello. Per info: dario.cornero@alice.it 

Domenica 1 ottobre il parco accoglie la manifestazione ludico sportiva NON SI DISTRUGGE UN NIDO, corsa e camminata di 7 chilometri promossa dal Comune di Racconigi.  
Partenza alle ore 10 presso l’Asilo comunale di Racconigi, via F. Ton 3. Iscrizioni dalle ore 9 alle ore 9,40. Offerta minima adulti € 5 bambini € 2, compresa t-shirt omaggio.  
Alle  ore  18,30  il  castello  risuonerà  di  note  barocche.  DUELLO  A  CORTE  è  un  concerto  di musica  antica  pensato  come  un’immaginaria  contesa  tra  Arie  d’opera  di  Antonio  Vivaldi, Georg  Friedrich  Händel  e Domenico Scarlatti.  

Programma: 
Händel- The Messiah- But who may abide the day of his coming? 
Vivaldi- Juditha triumphans- Gaude,felix Bethulia, laetare 
Scarlatti D.- Sonata per clavicembalo K208 
Händel- Amadigi di Gaula- O rendetemi il mio bene 
Vivaldi- Orlando furioso- Sol da te mio dolce amore 
Scarlatti D. Sonata per clavicembalo K209 
Händel- Radamisto- Vile! se mi dai vita 
Vivaldi- Ipermestra- Vaghe luci 
Scarlatti D.- Sonata per clavicembalo K96 "La caccia" 
Vivaldi- Giustino- Sento in seno ch'in pioggia di lagrime 
Händel - Rinaldo- Venti, turbini 
Infine, fino al 5 novembre, nelle sale a chinoiseries è possibile ammirare due eleganti kimono da uomo del periodo Taishō (1912-1926) nell’ambito di un racconto dedicato al Sol Levante ed ai semai, setaioli italiani in Giappone, sviluppato in collaborazione con il MAO Museo di Arte Orientale di Torino ed il Filatoio di Caraglio che  fino  al  5  novembre  ospita  la  mostra  Y  KIMONO  NOW.  I  kimono  provengono  dalla  collezione  di  Nancy Stetson Martin, artista e textile-designer americana che in oltre 40 anni ha raccolto quasi 800 kimono  – di uso quotidiano o destinati alle cerimonie – del periodo Meiji (1868-1912), del breve periodo Taishō (1912-1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926-1945). Il parco del castello offre l’occasione per trascorrere l’intera giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con  gli  amici  in  un’atmosfera  romantica  e  suggestiva.  Nella  quiete  del  parco  si  possono  fare  riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata.  
                                 


lunedì 18 settembre 2017

"Inquadrate storie" a Chiusa di Pesio


INQUADRATE STORIE

lettura animata e musicata


venerdì 22 settembre 2017
ore 16.30

Biblioteca Civica "E. Alberione"

Chiusa di Pesio (Cuneo)



[dal comunicato stampa]
Sta per iniziare la stagione autunnale ed ecco che presso la biblioteca civica "E. Alberione" di Chiusa di Pesio riprendono gli appuntamenti per grandi e piccini. 
Prossimo appuntamento è per venerdì 22 settembre alle ore 16,30 con la lettura animata e musicata dal titolo "INQUADRATE STORIE"
Prima produzione di una trilogia che ha l’obiettivo di fondere insieme arti figurative ed arti performative per raccontare ai bambini, storie avventurose di riscatto e libertà. Ispirato alla suite di Musorgskij “Quadri da un’esposizione”, il testo narrato è il frutto di un lavoro che ha visto il contributo degli alunni di dieci classi delle Scuole primarie del cuneese, che sono stati invitati, dopo l’ascolto della musica, a realizzare un proprio dipinto. Dalle suggestioni dei quadri, l’autore ha scritto una storia: una fiaba magica con draghi tiranni, fate, principesse e streghe; una storia di lotta contro i prepotenti. Così il racconto, accompagnato dalla musica di Musorgskij suonata dal vivo, si dipana ricreando un ideale percorso espositivo. A cura della Compagnia Il Melarancio - Gimmi Basilotta (voce recitante), Isacco Basilotta (clarinetto), Francesco Rista (chitarra)
La lettura si inserisce nel progetto "A spasso con Nati per Leggere" sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e coordinato dal Sistema Bibliotecario cuneese. 
L'ingresso è gratuito e sono invitati i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni (nel caso si possono fare delle deroghe!).


Fotografia a 1000 gradi


FOTOGRAFIA A 1000 GRADI

Apericena - Spettacolo di fuoco



sabato 23 settembre 2017

dalle ore 19.00




[dal comunicato stampa]

Primo evento a Casa Tetto alle Rondini : Residenza artistica e B&B, un luogo di cultura e di condivisione.

Evento in collaborazione con #phototrace, 20 eventi , laboratori aperti e tavoli di discussione con i maggiori esperti di storia della fotografia/ artisti / antiche tecniche di stampa!!!